Il misterioso carteggio tra Churchill e Mussolini

Il misterioso carteggio tra Churchill e Mussolini

È il 27 aprile del 1945. Benito Mussolini, dopo aver tentato invano di contrattare la propria incolumità con il Comitato di Liberazione Nazionale, viene intercettato dalla 52ª Brigata Garibaldi mentre, travestito da sottufficiale tedesco, cerca di fuggire dal paese.

Con lui c’è la storica amante, Clara Petacci, che rifiuta l’offerta partigiana di ricongiungersi sana e salva alla famiglia, fuggita a Barcellona per sfuggire alla disfatta del fascismo.

Stando alle testimonianze dei partigiani e dei funzionari presenti al momento della cattura, il Duce custodisce gelosamente due valigie.

La prima, affidata temporaneamente al gerarca Vito Casalinuovo, viene perquisita sul posto dai rivoluzionari, rivelando numerosi gioielli e altri beni di valore.

La seconda borsa, organizzata in quattro scomparti, nasconde oltre 350 documenti offlimits, 700mila lire in assegni e 160 sterline d’oro. Fra gli atti, suddivisi a loro volta in diverse cartelle, sono presenti i rapporti dei servizi segreti sulla vita sessuale dell’erede al trono Umberto Savoia, sospettato di intrattenere relazioni con altri uomini.

Una copia di questi, realizzata su ordine del Duce, era stata affidata dallo stesso ad un terzo la cui identità è tuttora ignota. La borsa, contenente una copia dell’epistolario di Mussolini e del fascicolo sul principe Umberto, verrà rinvenuta da Aristide Tabasso, agente segreto italiano, nel marzo del 1946. Tabasso ne farà realizzare un’ulteriore copia per il Counter Intelligence Corps, consegnando l’originale al luogotenente del regno, da cui fu nominato Commendatore della Corona d’Italia.

Altre due cartelle (4,8kg una, 5,4kg l’altra), di cui una intitolata Mussolini. Segreto, contengono il misterioso carteggio tra Churchill e il Duce.

La sera della cattura, i partigiani Urbano Lazzaro e Stefano Tunesi, accompagnati dal collaboratore svizzero Alois Hofman, dispongono le borse in sacchi di tela e le depositano in custodia a Domaso, presso la filiale della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde. I due sacchi finiscono nelle mani del don Franco Gusmeroli (Gera Lasio), che li nasconde nella cripta della parrocchia, dove rimangono fino alla scoperta da parte del comando del CVL di Como.

Il 4 maggio 1945, dopo l’aggiunta di altri documenti di Mussolini provenienti da una terza borsa sequestrata a Marcello Petacci, fratello di Clara Petacci, e consegnati da Aldo Lampredi al comando comasco, 62 lettere, di cui 31 firmate da Churchill e 31 da Mussolini, vengono esaminate dalla Commissione costituita dal segretario della Federazione comunista locale, Dante Gorreri, e dal nuovo prefetto di Como, Virginio Bertinelli.

Dopo la visione degli scritti, la Fototecnica Ballarate di Como ne elabora la fotoriproduzione e gli originali tornano in possesso di Dante Gorreri. Delle due copie, la prima viene nascosta da Bertinelli all’interno di una cavallina della palestra Negretti, sempre nel capoluogo laniano, per poi venir recuperata, il 22 maggio, dal capitano dei servizi segreti britannici, Malcom Smith.

L’altra trascrizione, invece, viene riposta nella cassaforte della federazione comunista.

Il 2 settembre 1945, decaduta la carica di primo ministro e sconfitto alle elezioni nazionali, Winston Churchill, ricorrendo al falso nome di colonnello Waltham, trascorre una breve vacanza sul lago di Como, nella Villa Apraxin di Moltrasio, dove aveva alloggiato Rachele Guidi, moglie di Mussolini, dopo essere stata respinta alla frontiera mentre tentava di espatriare in Svizzera. La donna aveva tentato di seppellire nel giardino della villa due cassette affidatole dal marito e relativi plichi. Alcuni giorni dopo, i partigiani li avevano riposti nella cassaforte della caserma dei Vigili del Fuoco di Como, dove rimasero finché l’industriale Guido Donegani, incarcerato a San Vittore per collaborazionismo fascista, acconsentì ad aiutare l’agente Malcom Smith nel recupero della borsa in cambio della sua scarcerazione, avvenuta il 31 agosto del ’45.

L’ex premier, giunto nella Villa precedentemente requisita da Smith, approfitta della permanenza in Italia per recarsi nella sede del comando della 52ª Brigata Garibaldi, che aveva catturato Mussolini e rinvenuto lo scambio di corrispondenze tra il dittatore e Churchill. Dopo aver incontrato il direttore della filiale CARIPLO di Domaso, che per alcune ore aveva custodito le borse contenenti il carteggio, ordina a Smith di contattare Dante Gorreri.

Quasi due settimane dopo, il 15 settembre 1945, nella trattoria La pergola, Gorreri consegna gli originali al tirapiedi inglese, in cambio della somma di 2mln e mezzo di lire in contanti. 

Nel ’46, la seconda copia, custodita nella cassaforte della federazione comunista, viene trafugata da Luigi Carissimi Priori, ex capo dell’ufficio politico della questura di Como.

Stando a quest’ultimo, la documentazione riguarderebbe l’offerta di cessione da parte Churchill della Tunisia, della Dalmazia e la rinuncia alle colonie in contestazione, quali l’Etiopia ed il Dodecaneso. In cambio, il ministro avrebbe preteso da Mussolini il mantenimento dello stato di non belligeranza.

Quando, nella celebre intervista del 1998, Priori ammette al giornalista Roberto Festorazzi di aver consultato le lettere, confessa di aver consegnato il plico contenente il carteggio tra Mussolini e Churchill al Presidente del Consiglio in carica, Alcide De Gasperi, nonostante l’offerta di 100mila sterline da parte degli agenti segreti inglesi.

La versione di Priori, per quanto accattivante, non combacia con quanto testimoniato dall’ex autista del Duce, Pietro Carradori, secondo il quale sarebbero avvenuti almeno due contatti segreti tra Mussolini e gli emissari britannici, uno il 21 settembre 1944 e uno il 21 gennaio del 1945 a Porto Ceresio (VA).

De Gasperi, giunto in possesso della copia, trasferisce i documenti in una cassetta di sicurezza di una banca svizzera. Alla scadenza del contratto, l’intero contenuto del deposito, in accordo con la legislazione svizzera in materia di desecretazione dei documenti storici, viene trasferito all’Archivio Storico Confederale.

Pur non conoscendo l’esatta ubicazione di tutte le copie, si è certi che alcune vennero affidate da Mussolini a Carlo Alberto Biggini, Ministro dell’Educazione Nazionale della Repubblica di Salò. I documenti in suo possesso, conservati in una cartellina di marocchino rosso, erano accompagnati dalla copia del diario del Duce. Quando cadde il regime instaurato a Salò tra il 1943 ed il 1945, Biggini, costretto a rifugiarsi in convento, abbandonò sulla sua scrivania la cartellina, di cui non abbiamo più notizie, portando con sé solo l’agenda del Duce. 

Altre trasposizione finirono nelle mani dell’ambasciatore giapponese Shinrokuro Hidaka. Il Giappone, rispettando il suo codice diplomatico, distrusse i documenti quando il paese si arrese alle Potenze Alleate.

Collaborazione Mussolini-Churchill: storia o leggenda?

Il primo ministro inglese, ancor prima del degenerare bellico del conflitto, non nascondeva la sua simpatia per il dittatore italiano.

Churchill gli riserbó gloriose parole, definendolo, nel discorso tenutosi nell’auditorium londinese di Queen’s Hall, come il genio romano ed il più grande legislatore tra gli uomini del presente.

“I paesi che combattono faccia a faccia con il socialismo non possono esitare a farsi guidare dal regime fascista di Mussolini” aggiunse.

Nel 1937, quando si era palesata da tempo la crudeltà del nazismo hitleriano, rinomatamente di ispirazione fascista, sull‘American Weekly veniva pubblicato The Infernal Twins, in cui Churchill condannava ed equiparava comunismo e nazismo, definendoli religioni senza Dio.

Nonostante le male parole rivolte alla dittatura tedesca, il ministro non riuscì a trattenersi dall’osannare Mussolini per le sue “straordinarie qualità di statista, il suo magnifico coraggio e la sua audacia, la sua instancabile energia, la sua risoluta fermezza, la sua sicura comprensione di quanto è possibile.

Al contrario, Claire Shedan, cugina di Churchill, ripudiava il Duce al punto da rifiutarne le avance nel 1922, durante il suo soggiorno al Grand Hotel romano, temporanea sede del dittatore nelle prime fasi del regime. Non è mai stata accertata l’ipotetica violenza sessuale perpetuata da Mussolini sulla Shedan. Tuttavia, nelle pubblicazioni della Shedan traspare un crescente astio dell’artista nei confronti del dittatore. Nelle sue memorie (To The Four Winds), diffuse nel 1957, Claire Shedan racconta che il Duce l’avrebbe rinchiusa nella sua stanza facendole notare che: “Vous partirez d’ici à l’aube, blessée et meurtriée” (“Quando ve ne andrete all’alba, sarete ferita e contusa”). Il sol ricordo l’ha convinta ad imprimere su carta il suo profondo odio per il dittatore.

“Ho odiato Mussolini a morte”

Claire Shedan, To The Four Winds (1957)

Churchill, dal canto suo, in alcune lettere destinate alla moglie scriveva:

“Il suo paese [di Mussolini] da l’impressione di essere disciplinato, ordinato, benevolente, sorridente.

Winston Churchill, lettere destinate alla moglie Clementine

Nel Gennaio del 1927, l’allora Cancelliere inglese ebbe modo di incontrare il suo beneamato dittatore a Palazzo Chigi e presso l’ambasciata britannica. Prima di abbandonare l’Italia, Churchill non mancò di far notare ad alcuni giornalisti che “chiunque può vedere che lui [Mussolini] non vuole altro che il bene degli italiani”.

Per il celebre inglese vi era, dunque, una certa attrattiva nei confronti del fascismo mussoliniano e della sua rappresentazione in carne ed ossa. Ciononostante, gli storici divergono sulla reale eventualità di una collaborazione tra Inghilterra e regime italiano. 

Ancor più ambigua, la misteriosa figura di Malcom Hector Smith. Di lui sappiamo poco e nulla: il legame con l’Italia (nato a Palermo nel 1910 da genitori scozzesi e morto a Como nel ’91) ed il coinvolgimento nel recupero della corrispondenza tra Churchill e Mussolini.

Tuttavia, alcune documentazioni pervenute dal cacciatore di carte ducesche Duilio Susmel, hanno contribuito a gettare luce sull’ombrosa biografia di Smith. Nei dattiloscritti ritrovati, infatti, Smith racconta di essersi trasferito in Scozia dopo l’infanzia nel capoluogo siciliano, rimanendovi fino ai primi anni della Seconda Guerra Mondiale. Rientrato in Gran Bretagna, venne arruolato nel Field Security Service, salvo sbarcare in Sicilia con le truppe alleate nel ’43, come collaboratore del controspionaggio inglese. Nel luglio del 1945, Smith trovò moglie nel soprano fiorentino Elda Ribetti. Alchè il padre, Alfredo Ribetti, detenuto in quanto gerarca fascista, venne scarcerato.

Quando nel 1968, l’ufficiale scozzese Duilio Susmel annunciò sulla Domenica del Corriere di aver rinvenuto gli appunti Smith, aggiunse che il plico includeva un dossier cartaceo intitolato Carteggio Churchill-Mussolini, con ogni probabilità, dimenticato dall’ex proprietario nel corso di un trasloco. Il ritrovamento sarebbe avvenuto a Villa Mantero di Como, che aveva ospitato Rachele Mussolini prima di divenire residenza di Malcom Smith.

La busta conterrebbe relazioni delle missioni svolte dall’agente segreto nelle settimane successive al termine della guerra, su ammissione dello stesso Smith, che, nell’intervista rilasciata allo storico Marino Viganó, confermò la tesi che voleva autore dei recuperi delle lettere tra il Duce e il Primo Ministro inglese.

L’idea dell’esistenza di una corrispondenza diretta tra Mussolini e Churchill è tutto fuorché smentita, nonostante appaia controversa a causa delle numerose teorie complottiste che vogliono deformare la realtà storica in virtù di una percezione storpia di quanto accaduto tra il noto dittatore italiano ed il Primo Ministro britannico. 


/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Thomas Cavagna

Classe 2003. Diplomato al Liceo delle Scienze Umane e immatricolato alla Facoltà di Storia dell'Alma Mater di Bologna, appassionato di scienze umane e sociali, politica e attualità. Vena polemica stridente con il carattere mite, amante della lettura e assiduo ascoltatore del Barbero Podcast. Attivista nelle piazze e sulle piattaforme social.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.