Il raduno nazifascista che i giornali hanno ignorato.

Il raduno nazifascista che i giornali hanno ignorato.

Questo weekend, l’8 e 9 luglio, pullman da tutta Europa sono giunti in Italia, soddisfando la brama di loschi figuri di ricongiungersi con i loro fidi camerati.

Si, perché proprio in Italia, per l’esattezza al Campo Sportivo Borgo Primo Maggio di Verona, si è tenuto un raduno paneuropeo di nuclei di militanza nazifascista

Dal Canale Telegram “Fortezza Europa”

Il messo infernale, armato di t-shirt nostalgiche e cappellini suprematisti, non ha dovuto faticare per trovare un verde su prato su cui posarsi e rifocillarsi con fiumane di birra a ritmo di schitarrate nazirock, danzando compulsivamente tra svastiche, fasci, saluti romani, Hail Hitler e tanta, tanta ignoranza storica.

La gestione del Campo calcistico, dopo aver infiorato di bacche il muso del capretto, ha accettato di buon grado di cedere le chiavi della struttura alle camicie nerobrune. Non che vi fosse alcun dubbio in merito. Ricordiamo che, sia nel 2017, nel 2018 e nel 2019, lo stesso Comune di Verona, insieme alla Provincia di Verona, ha non solo permesso, ma perfino patrocinato concerti e convegni ugualmente nazisti e fascisti.

Non dubitiamo nemmeno dell’indifferenza o del mal celato supporto che le istituzioni riserveranno al prossimo evento, previsto per settembre su organizzazione dei suprematisti bianchi del gruppo Hammerskins e dal Movimento Identitario Italiano, colpevoli, insieme ad altri collettivi del medesimo stampo, di blitz squadristi contro gli immigrati, revisionismo storico e chi più ne ha, più ne metta.

Eventi del genere si ripresentano periodicamente, per festeggiare ricorrenze come la nascita di Adolf Hitler e Benito Mussolini, oppure l’anniversario della fondazione del Partito dei Fasci da Combattimento o del Partito Nazionalsocialista. Il tutto, ovviamente, nell’indifferenza generale delle istituzioni e delle testate giornalistiche.

Ed ecco che la reale natura della storia ci si manifesta in tutta la sua brutalità: le sue dinamiche, che tanto paiono processuali, non sono altro che il concatenarsi di ricorrenze cicliche. Perlomeno nel sistema vigente.

Ottant’anni fa, Eugenio Montale condannava i miti carnefici al patibolo del collaborazionismo. Perché ignorare il sangue, come lasciava intendere il poeta genovese, non significa potersi credere incolpevoli. Al contrario, gli indifferenti sono il principale strumento dell’oppressore, che fa leva sulla noncuranza dilagante per non trovare opposizioni ai suoi dettami.

E, come i fiorentini che accolsero a gran voce la visita del Fuhrer nella capitale della cultura dantesca, l’amministrazione dello spazio sportivo messo a disposizione dell’estrema destra, e le testate giornalistiche, restie a narrare le più gravose vicende politiche d’Italia fintanto che non favorisca finanziamenti e investitori, hanno deliberatamente preso una posizione: quella nazifascista.

Non un solo giornale, non un solo articolista hanno trattato l’evento. Nemmeno accennato, perfino di sbieco. Fortunatamente, l’inviato svizzero Fabian Berhard ha diffuso la notizia corredata di documentazioni fotografiche, facilmente reperibili sul canale Telegram di Fortezza Europa.

La Fortress 2022 si è appena conclusa con la restituzione delle chiavi dei campi in cui si è svolta la nostra festa. Sono stati giorni intensi che hanno visto una partecipazione straordinaria di ragazzi e ragazze , famiglie e militanti provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa.

Vi avremmo voluto salutare uno ad uno ma siete stati veramente tanti per cui ci limitiamo a ringraziare chi ha reso possibile la riuscita di una festa che resterá nei ricordi di ognuno per il clima di grande cameratismo che si è respirato.

(Ironica scelta di parole: cameratismo! Che si tratti di un lapsus freudiano?)

Tutti i militanti di Fortezza dal primo all’ultimo, dalle donne dell’accoglienza ai ragazzi degli stand delle bevande (che sono sopravvissuti all’assalto), ai relatori della meravigliosa conferenza del sabato pomeriggio, a Passaggio al bosco, Rupe Tarpea, European Brotherhood, Pc Records, Hobbit Klan e Movimento. Alle comunità di Lealtà azione, Casa Pound, Rete dei Patrioti, VFS, Aliud, Brescia ai bresciani. Al fotografo ufficiale Matteo ed infine ai gruppi musicali che hanno reso speciale ed unica questa indimenticabile Fortress fest. Katastrof, Gesta Bellica, Ultima Frontiera, i francesi Fraction con tutto il loro nutrito seguito, Rdd ed Hobbit. Mille volte grazie.

Cosi recita il resoconto diffuso su Telegram da Fortezza Europa.

Nella medesima piattaforma, gli organizzatori dell’evento hanno addirittura condiviso la posizione del raduno, con tanto di amichevoli indicazioni per aggregarsi con comodità ai festosi moti degeneri.

Dal Canale Telegram “Fortezza Europa”

Insomma, impossibile non empatizzare con le redazioni italiane, che non avrebbero mai potuto arrivare ad una informazione così accuratamente dissimulata. Siamo sinceramente sorpresi che la notizia non sia trapelata attraverso qualche agenzia di spionaggio. Portare alla luce un raduno tanto segreto, sarebbe difficile persino per Jason Bourne. 

E qui chi ci interroghiamo sulla scarsa dedizione nel rispettare la Legge Scelba (n. 645 del 1952), che condanna chiunque fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità indicate nell’articolo 1 (riorganizzazione del disciolto partito fascista)?

Ma l’apologia del fascismo non si configura forse come reato quando si abbia un’esaltazione dell’ideologia fascista tale da poter portare alla ricostituzione del partito (Art. 4 della Legge Scelba)?

Le autorità che, proprio quest’anno, hanno schierato i loro manganelli contro gli studenti ed i lavoratori in protesta, dove erano?

Evidentemente, tra disonestà giornalistica e menefreghismo nei confronti dei principi costituzionali, tutto è sottoposto al vaglio brutale delle Forze dell’Ordine fintanto che non si tratti di un cosplay mussoliniano. Buono a sapersi.


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Pubblicato da Thomas Cavagna

Classe 2003. Diplomato al Liceo delle Scienze Umane e immatricolato alla Facoltà di Storia dell'Alma Mater di Bologna, appassionato di scienze umane e sociali, politica e attualità. Vena polemica stridente con il carattere mite, amante della lettura e assiduo ascoltatore del Barbero Podcast. Attivista nelle piazze e sulle piattaforme social.

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